lunedì, luglio 07, 2008

FRUTTO DELLA FURIA

[Chiara Daino, ContainerArt 2008, Genova, foto di: Daniele Assereto]

E Francesco Marotta è: sempre – GROTTA DI GRAZIA – Anima in Atto [nido e nodo, luce che lega: lei, frutto della furia]. E lei? È lei.
stanca pensare al passato. stanca di pesare i miei morti. mai mia la culla di calma. stanca di dosi: si eccede. si sa: stanca il dovere. e dire pieno e dare prove. dare in pasto. ai giochi dei bimbi grandi. e seghe verbali. da psicologi. ogni giorno vedo lo stesso volto. rotti riflessi dal tubo – e si adatta all’abito – e sì: è stanca. di subire. sempre sotto: pressione, giudizio, torchio. sotto spirito. se lo specchio fosse sincero, forse: [sono scorte?] se voi… vi stanca: è il fattore fastidio. e si legge alla seconda: eleva a potenza chi nasconde. quanto è. stanca di stagni. si decida lo scaffale: dove posso stare – senza sibille. la mia teca triste non si tange, è zecca nera. stanca. se ruba lo spazio al rumore: è senza rete senza trapezi. le ali mi tengono? tanto stanca di. per non. e si beve il sangue dell’ultima ansa. l’ultimo verso sceso dallo scavo. un bacio sulle tese. a chi non dice chi sono. e chi [se docet esse, si placet – scrisse]: daino deve? è un problema se vede: la cicatrice sul sole, il coniglio sulla luna? nei mille e millenni di mani e modi: quanto violenti? e lascia il fumo, lascia la fiamma, lascia per lei un sacco di scarti: che tu non consumi. lo schermo scarta il rischio. la lotta, il sasso, i passi contro sono come. me mesta.

stringo solo un soldo per pagare Caròn.



2 commenti:

  1. piansero distrutti i fauni
    poggiati sui cavalli da trial
    no, nemmeno fossero
    reduci da imprese nella terra di Thule, le più audaci,
    sarebbero stati in grado
    di catturare gli inestimabili bulbi
    per potere vantarsi di trofei impossibili
    distanti i pianeti riflettenti
    la SUA luce
    io stesso ferito
    non ne berrò mai le acque
    occhi crudeli a tendermi
    gli agguati più bramati...
    smisi di essere angelo
    declassato a narrare
    in perpetuo esilio
    gli occhi
    di cui mai presi vista


    (sposa di ferro?)

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  2. La sposa di ferro - è fanciulla fibrilla - Iron Maiden coperta di strali. Pugno e pugnale: quattro pupille quadrano il paio!

    Prosit Mirko,
    nell'a presto

    Chiara

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