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domenica, luglio 01, 2007

ROSSELLA O'cHiARA?




Amo la veste scarlatta. E ritornano frasi come chiose [fiori per il fuori scena: esaltano]. Parole di Massimo Morasso - per chi, per Viv, per me - che le vivo... Tutti gli animali neri sono bellissimi: i corvi le orche, le pantere… E perfino i tori: bellissimi e vitali!
E rivedo il senso dell'essere vitale: sia fatta luce! Di recente una massima che mi calza a sentenza: tu sei viva, non vitale. E prosegue: quando si esibisce troppa vitalità è la fine. L'ostentazione esagerata del sesso è sintomo di una morte già tra-passata.
Per me l'importante è r'esistermi viva - che sia disperata vitalità di Pasoliniana memoria o vita spericolata di testi Rossi. Io vivo! Bene: ho maledette esperienze, ma radici profonde nel tempo che ritmo. Vivo d'impatto, d'istinto: animale. Bene. Un dubbio rimane e risorge: il punto è che sono viva - o è il mio punto vita che devo fissare? Mi rivelano che il TotoDaino è tra i blog più letti dello space... Bene: si apprezza il mio de-scrivere. Di sesso e scommesse. Mi manca la droga e il rock'n'roll... E sarebbe l'apoteosi del detto comune.
E così: re - flusso di coscienza
Del Senso Del Sesso [di Chiara Daino]




Vieni con me.

Ti condurrò nel mio letto per distendere bene – ed allargare: spalanca i sensi. E lasciati agire. Io sono la parola carnale, il corpo del testo, la messa a fuoco: la luce mossa per darmi fiera [non vista, silvestre la gatta – nella foresta di simboli].
Vieni per me sulla pelle che vesto con cura: ho un'anima di carta. E latina. Riesci a sfogliarmi? Vieni da me per quale motivo? Che cosa mi canti? Hai nuovi petali per i miei passi? Di che nebbia ti manti? In questa tenda sono passati [e molti] li vedi? Sono appesi alle persiane: il recinto non mi chiude. È la mia natura: non si possiede, si rispetta. O infuria.
Io voglio solo colorare. Hai tempo? Hai il ritmo della farfalla? Io chiamo un'altra lingua. E allora guardami: che specchio vedi? Quale schianto rifletto? Ho rotto il margine: ti piace la mia nota? Sensuale e congenita, cristallo che si nuota, una valigia di tango e seta.
Ho voglia di…
E lo so, lo so che non mi segui…
Sono una bella di sapone: ho un chicco che mi aspetta. Scivolo. Gioco in giro. Ti traduco? Che fine ha fatto la tua coppia di carbone?
Oggi mi è spuntato un boccolo: ho acconciato i miei capelli in un esametro. Doppio e fuori misura: fiori di testa e fuori lo schema. Me lo godo: chiaro e pestato. Salsa da bere, da ballo. Scendi in pasto: una sola beccata - e ti mangio. Sei ancora qui? Un altro tu oppure l' esso di prima? Regina di cuori cala un due [si picca e non si pecca]. Non c'è classe, non c'è storia e ti ostini: come puoi legare il mare? Hai un nastro senza voce, è solo un filo – non un raggio a fondere – la mia profonda rossa. È allarme: non mi basta. Una sirena, mi dici? Si vive in maschera, ma si morde nudi. Li vedi i segni? Io li ho attraversati. Globuli e talami. E tu? Leva le fasce – non reclamare: è tutto tuo il piacere. E poi? Ti taglio la coda, ti lascio la corda: ti gonfi pavone e sei misero bruco [non hai mai violato la mia crisalide]. È allerta: pupilla felice non è facile da proteggere. Questo buio è misto: è dentro. Non tu o come te a spegnere il mio croco: sono tutta fiato. Il mio verbo copula, il tuo? Ogni tanto paupula…
Se si zinna è coniglio, se s'impenna: è Dama. Colei che sia e tu non vuoi amarla e non puoi sedurla. Non sai entrambe e le reazioni. La chimica gitana la insegna la Rosa di Fatima.
Non si polpa senza l' acqua, non si batte in testa il chiodo: cambia stile o lasciami nella ruga di un perché. La risposta è semplice: fai troppe domande. E la vita si afferma solo con la vita. E si fissa nel punto di un orgasmo. Io non rimando: io sento. È vero: è sesso. E non sono l'alternativa [alla bocca che hai smesso di rubare]: io sono l'esclusiva – e non recito in panchina [e ti ribalta e ti rivolta]. Il tuo non è provare: è privare – è diverso! Vuoi farmi venire – nella galleria degli errori. Giù le mani dalla mia grammatica: imprimi di bava la mia veste grafica! E non consumi e non impari: la bellezza dell'atto puro. Quello che amo. Sì, è un uomo. Quello che.
E si trascende

1 commenti:

Anonimo ha detto...

eros ieròs
e Rossella
Larousse..