DA. «Cucù!»
CD. «Ciao te tu!»
DA. «Disturbo?»
CD. «No, tranquillo…»
DA. «Hai quel tono…»
CD. «Che tono?»
DA. «Il tono dell’ho appena sbranato qualcuno»
CD. «Chi? Io?»
DA. «Sì, Daino, proprio lei!»
CD. «Sarà l’effetto telefono»
DA. «Tzè! Sarà l’effetto domino!»
CD. «Non ti fanno un po’schifo?»
DA. «Chi? Cosa? Mi manca un passaggio, comunque sì! Profondo schifo!»
CD. «Pensi dovrei scriverne?»
DA. «Sì! A prescindere! Na na na na searching, seek and destroy tutupàtutupà»
CD. «Don’t try running away`cause you’re the one we will find! Lode a Jimbo sempre!»
DA. «Digghelu! Digghelu!»
CD. «Eheheheh»
DA. «Chi ti ha fatto arrabbiare? Il poetame?»
CD. «Bleah!»
DA. «Dì tutto a Pazù…»
CD. «Psicopompi…»
DA. «Fastidiosi…»
CD. «E quanto sono socialmente impegnati in pubblico!»
DA. «… Buonismo del Belpaese sorridente…»
CD. «Dove si specula allegramente sulle disgrazie della gente»
DA. «Eheheh, hai sentito il Missionario?»
CD. «No…»
DA. «Sarà in India a costruire scuole di Poesia»
CD. «Eheheh, crudele te tu!»
DA. «Chi? Io?»
CD. «Sì, Assereto, proprio lei!»
DA. «Manteniamo i ruoli: tu sei quella cattivacattivissima, io quello bbbuono»
CD. «Scusa, dimenticavo…»
DA. «Per cortesia! Allora, chi è il santo di turno che ha fatto lo stronzo come sempre?»
CD. «Mus Ridicolus…»
DA. «Ancora? »
CD. «A volte ritornano…»
DA. «Per la prefazione al Lupus?»
CD. «Uahuahuah!»
DA. «Ho detto una cazzata, vero?»
CD. «Ti pare che i nomoni si abbassino e ci aiutino?»
DA. «Sia mai! Tu però, la traduzione degli Stones, per lui, l’hai fatta!»
CD. «Almeno quella – non gliel’ho mai data! Eheheh! … La metterò insieme alla canzone per l’Esimio Nostromo e alla mole di lavoro eseguita gratis et amori Dei…»
DA. «Tanto tu non hai mai un cazzo da fare, no? Cosa voleva Mr Ridicolous?»
CD. «Un contatto telefanico per apparirmi in tutto il suo Splendore Salvifico!»
DA. «Sindrome dell’Io ti salverò…»
CD. «Peggio! Sindrome del Ridi Pagliaccio!»
DA. «Cioè?»
CD. «Cioè io dovrei ridere quando si parla di anoressiche!»
DA. «Prego?»
CD. «Sì, sì, sì… Se lui si rivolge a me dicendo “Voi anoressiche”, io dovrei ridere – perché è un problema passato…»
DA. «Ma si droga?»
CD. «Magari! È così al naturale…»
DA. «L’hai fanculizzato, spero…»
CD. «Sì, ricordandogli che: sarebbe meglio ironizzasse sulla sua minchia; che non me ne può fregare di meno dell’intenzione dietro le sue parole e che l’anoressia non è esclusivo appannaggio femminile…»
DA. «E lui?»
CD. «Se t’incazzi vuol dire che non sei guarita! Devi riderne se è passato! La tua patologia parla per te…»
DA. «Ha letto La Merca?»
CD. «Uahuahuahuah! Solo il primo capitolo… Era troppo impegnato a farsi portavoce di realtà che conosce solo grazie alle interviste»
DA. «Mica scemo!»
CD. «Tutt’altro! Se parli di qualcosa che hai vissuto sulla tua pelle: sei un patogeno egoreferenziale. Se denunci drammi a carattere nazionale mondiale universale: sei un Intellettuale»
DA. «Stupido stupido me che non c’ero arrivato…»
CD. «Più stupida di te – quando gli chiesi: sei sicuro della tua affermazione? Non riuscire a ridere di una patologia “passata”, dopo aver scampato la morte per miracolo – è sintomo di non guarigione? Allora perché non pubblichi un bell’articolo?»
DA. «Attendo con ansia quel momento…»
CD. «Attesa inutile!»
DA. «E perché?»
CD. «Perché – ipse dixit – il privato è il privato e il pubblico è il pubblico… Sono pochi i pazzi come noi che sostengono le medesime convinzioni in pubblico e in privato…»
DA. «Capisco! Del resto... Chissenefrega delle morti silenti! Non fanno notizia, lo sai!»
CD. «Lo so! Penso sposerò anch’io una causa a caso, una realtà che non conosco, ma che “tira pubblico”»
DA. «È proprio un problema di pubblico…»
CD. «.... E di chi ce l'ha più grosso... più vasto... il Pubblico! Vuoi che non lo sappia? Autori malati di divismo. Ottimi Autori, ma pessimi Attori. Mandino al macello come/cosa scrivo… Pure: quando si tratta di Palco – parliamone!»
DA. «Lo vedi che sei cattivacattivissima? Loro possono essere tutto! Autori, Attori, Cantanti… Basta essere amici degli amici delle amiche… Standing Ovation in automatico! Semplice, no?»
CD. «Semplicissimo… Oggi, al mio risveglio, mi tirava il culo di fare il chirurgo!»
DA. «Ottimo! Se sradichi qualche fegato, me lo passi?»
CD. «Volentieri, tesoro…»
DA. «Onorato… Ma ricorda che non è mai bello sfrugugliare dentro i corpi, dietro le quinte! Salta fuori lo schifo…»
CD. «Povero Teatro!»
DA. «Questo non è Teatro! È un pessimo teatrino…»
CD. «Comédie italienne?»
DA. «Ça va sans dire…»
CD. «Giù la maschera, allora!»
DA. «Maschera di pelle morta…»
CD. «Slayer santi subito!»
DA. «Digghelu! Digghelu!»
CD. «Non posso!»
DA. «Perché?»
CD. «È un brano del Lupus!»
DA. «E quindi?»
CD. «È lavoro. E maschi e femmine parlano di lavoro o lavorano insieme solo se instaurano una relazione di natura carnale…»
DA. «Non mi dire!»
CD. «Aforisma del Mus Ridiculus!»
DA. «Molto Rumore.. »
CD. «…Per nulla»
DA. «E nel nulla i loro nidi. Ricordati I Dieci Metallamenti…»
CD. «Le dieci sacre direttive…»
DA. «Last but not least…»
CD. «E soprattutto!NON ROMPERE I COGLIONI!»
DA. «Più Atroci per tutti!»
CD. «E più Turi per quelli!»
DA. «Io me ne fotto?»
CD. «Sipario!»
[ tappeto musicale: … coin operated boy all the other real ones that I destroy… ]
martedì, marzo 03, 2009
COMÉDIE ITALIENNE
Scritto e Redatto da Chiara Daino A.E.O.P.E.F 3:31 PM
Temi e Richiami Anoressia, Assereto, Atroci, Autori Italiani, Dresden Dolls, Gaber, Metallica, Mus Ridiculus, Slayer, Turi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
"Primo non devi contraddirlo mai, due non devi mai disubbidire, terzo ricorda che ha sempre ragione, quarto di te sarà sempre migliore, quinto... vince lui."
I guardiani di cani non mancano mai. E come abbaiano. Oh, come abbaiano. Manco fossero dei tori che vedono Rosso...
Di Timoria in Timoria:
"Dimmi, guru
cosa io dirò?
cosa devo fare?
Dimmi, guru
forse morirò
fermo ad aspettare?
Dimmi, guru
se non lo sai tu
SANTO VIRTUALE..."
all'ennesimo chi che si crede: Magister Regens!
Bacio di Dama,
Baciamo le Borchie, Dani!
Posta un commento