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martedì, maggio 06, 2008

AL MODO DI ME





AL MODO DI ME



Non ditemi cosa implica dirmi come scrivere Non ditemi come si domina il duello in corso Non è la di voi vita Non è un diritto di seconda persona Predare la parte sola che è la Mia

Provato per troppo tempo È oltre le vostre prese di palpebra Non tentate la lettura con il vuoto di Righe Le rifinite in chiaro Mai sciogliere la stretta dei tuoi credo

Si studia lo stato dal di fuori Si sente al grado più grave Guardo fuori dalla finestra sono fuori Si vive come chi vive all’ultimo stadio Di prove per rendere il giusto a voi A fondo resta e vi sfida

Per chi può capire stendo la mano Domando al dubbio, e mi colga per come precipito Non vivo ai di voi comandi, io sa dove io si trova Non voglio muta essere creta al vostro, abiti aperti al nudo mio, al modo di me

Ancora di Corsa in salita si Nuota contro la normale Vorrei non sentire che io è così Fottutamente in grata Perso in mare di mediocri.

«Vola basso Pensi troppo Dove il tuo doppio?» Non potete provare il Mio stile di Gioco Né dirmi come dire che voi siete il solo mio faro chiuso.


Ho cremato le mie corde – sulle cifre di bronzo – le Ragioni Aperte a rovescio Per voi




C.D.

[da Lupus Metallorum, As I Am, Dream Theater]


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Guardami. Guarda nei miei occhi. Lo sai, non mi hai mai visto piangere. Mai. E ora guardami. Se mai tu vedessi una lacrima che scorre sulle mie guance, sappi che mi starà facendo rabbrividire in tutto il corpo, fin dentro le ossa. Se mai tu vedessi una lacrima scorrere giù, sempre più giù, fino a scomparire sotto il collo, sappi che starò tremando. Oh, se starò tremando. Starò tremando come se il mio cuore fosse vittima di un terremoto, nato nel più profondo dei miei occhi. E tu lo sai, io non piango mai. Io non grido mai il mio dolore. Mai.
Ma adesso prendili, e portali via, lontano. Prendi i miei occhi e portali via con te, perchè preferisco essere cieco piuttosto che subire tutto questo. Hai rotto il mio cuore, l'hai distrutto. Hai rotto quel cuore che credevo fosse di pietra, da quanto l'avevo reso insensibile al dolore esterno. Ora, ti prego, portalo via con te, o gettalo via. Ma non lasciarlo lì, solo. Perchè lo sai. Guardami. Io non piango mai. Mai.

Chiara Daino ha detto...

vena di veleno
scarto sulla traccia, sono teche - per ribattere la luce.

Con Alice
ti bacio